Giubileo – Chiesa parrocchiale del Duomo di Bolzano

Care pellegrine e cari pellegrini!
Benvenuti nella Chiesa parrocchiale del Duomo di Bolzano, uno dei luoghi giubilari della nostra diocesi per l’Anno Santo 2025.

L’Anno Santo rappresenta un tempo straordinario di grazia, un’occasione per riconciliarsi, rinnovare lo spirito, approfondire la fede e vivere pienamente la comunione con Dio e con il prossimo.
È un invito a incarnare l’Amore nella vita quotidiana.
Con il motto “Pellegrini della speranza”, scelto da Papa Francesco per questo Anno Santo, vi invitiamo a intraprendere un pellegrinaggio spirituale all’interno della nostra cattedrale. Durante il percorso, potrete sostare presso quattro stazioni selezionate, ognuna delle quali offre riflessioni e spunti spirituali illustrati in questo opuscolo.
Vi auguriamo un’esperienza profonda e arricchente!

I parroci Bernhard Holzer e don Mario Gretter

Preghiera del Giubileo di Papa Francesco

Padre che sei nei cieli,
la fede che ci hai donato nel
tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello,
e la fiamma di carità
effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi la beata speranza
per l’avvento del tuo Regno.
La tua grazia ci trasformi
in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa
dei cieli nuovi e della terra nuova,
quando vinte le potenze del Male,
si manifesterà per sempre la tua gloria.
La grazia del Giubileo
ravvivi in noi Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti
e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace
del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno
sia lode e gloria nei secoli.
Amen

1° stazione: Teca contente le reliquie del Beato Enrico, Patrono di Bolzano

Enrico nacque a Bolzano verso il 1250 e fu un povero operaio.
Gli attrezzi scolpiti sopra la bella teca d’argento (1759), ricordano appunto la sua professione.
Morì a Treviso il 10 giugno 1315.
Enrico era un uomo di preghiera, gentile e premuroso, e nonostante fosse molto povero, tutto quello che riusciva a guadagnare lo donava agli altri mendicanti.

In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
(Mt 11, 25.28).

Preghiera al Beato Enrico da Bolzano

Dio, hai concesso al beato Enrico da Bolzano la grazia di condurre una vita di penitenza, di amorevole cura e dedizione ai poveri. Ispirati dal suo esempio, ti chiediamo:
Purifica anche noi e dacci la disponibilità e la forza per attuare opere di misericordia e di amore.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.
Amen

2° stazione: L’immagine miracolosa di Maria im Moos nella Cappella della Misericordia

Secondo la tradizione, un carrettiere udì la Vergine Maria, mentre passava davanti al luogo dove oggi sorge la chiesa parrocchiale della cattedrale. Una voce gli disse: “Prendimi”. Non vedendo nessuno, volle proseguire, ma non riuscì a farlo.
Poi notò una scultura in pietra della Madre di Dio che allattava il Bambino Gesù nella zona paludosa. Sul luogo fu costruita prima un’edicola, poi una cappella e infine la chiesa parrocchiale. La statua in marmo veronese risale al 1200.
Non esiste immagine più bella, materna e tenera, di quella di Maria che si prende cura di Gesù, così come -Madre della Chiesa- dei suoi figli.

Preghiera a Maria

Sotto la tua protezione
cerchiamo rifugio,
santa Madre di Dio:
non respingere le suppliche
di noi che siamo nella prova,
ma liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.

Questa è una delle più antiche preghiere mariane, del III secolo.

3° stazione: Il quadro storico del Sacro Cuore di Gesù a Bolzano di Karl Henrici

In vista dell’imminente pericolo rappresentato dalle truppe napoleoniche, il 1° giugno 1796 i consigli provinciali tirolesi posero la provincia del Tirolo sotto la speciale protezione del Sacro Cuore di Gesù, facendo voto di celebrare ogni anno la festa del Sacro Cuore di Gesù. Questo voto fu rinnovato più volte davanti a questa immagine.

“In questo mondo liquido è necessario parlare nuovamente del cuore; mirare lì dove ogni persona, di ogni categoria e condizione, fa la sua sintesi; lì dove le persone concrete hanno la fonte e la radice di tutte le altre loro forze, convinzioni, passioni, scelte. Ma ci muoviamo in società di consumatori seriali che vivono alla giornata e dominati dai ritmi e dai rumori della tecnologia, senza molta pazienza per i processi che l’interiorità richiede. Nella società di oggi, l’essere umano «rischia di smarrire il centro, il centro di se stesso»”
Dall’enciclica di Papa Francesco “Dilexit nos”

Preghiera al Sacro Cuore di Gesù

O Padre, che nel cuore del tuo dilettissimo Figlio
ci dai la gioia di celebrare le grandi opere del tuo Amore per noi,
fa’ che da questa fonte inesauribile attingiamo l’abbondanza dei tuoi doni.
Per Cristo nostro Signore.
Amen

4° stazione: Tomba del Beato Josef Mayr-Nusser

“Giuro a te, Adolf Hitler, Führer e Cancelliere del Reich, fedeltà e coraggio. Prometto solennemente a te e ai superiori designati da te l’obbedienza fino alla morte. Che Dio mi assista”.
Konitz, 4 ottobre 1944, vigilia del giuramento.
Con l’aiuto di Dio, del Dio che per amore si è fatto uomo, nascendo in una stalla, da genitori ebrei, alla periferia della storia… facendo appello a questo Dio Josef dovrebbe ora giurare a Hitler “fedeltà e coraggio”?
Josef Mayr-Nusser si alza, interrompe la lezione del sottufficiale e chiede il permesso di parlare. No, quel giuramento lui non può e non vuole pronunciarlo.
Per essersi rifiutato di giurare fedeltà a Hitler, Josef Mayr-Nusser viene imprigionato, interrogato, condotto verso il lager. Sfinito per le condizioni ambientali insopportabili, muore sulle tavole lerce di un carro bestiame, fermo alla stazione di Erlangen. È il 24 febbraio 1945.
Quel vagone lo avrebbe portato a finire i suoi giorni nel lager di Dachau. Lui, uomo coerente, fu capace davvero di “obbedienza fino alla morte”. Non a Hitler, ma alla propria coscienza di uomo e di cristiano. Quel “no” fu pronunciato per gli altri, perché le cose potessero cambiare. Un “no” che è un “sì” alla verità e alla vita. Un libero, consapevole atto di fedeltà e di coraggio.

“Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.”
(At 7,57-60)

Preghiera al Beato Josef Mayr-Nusser

Dio onnipotente ed eterno, tu hai dato al beato martire Josef la forza di sostenere fino all’ultimo la pacifica battaglia della fede.
Ti ringraziamo di averci donato questo grande esempio di fede generosa e coerente.
Per sua intercessione ti preghiamo: aiutaci ad essere tuoi testimoni fedeli, ad assistere i bisognosi e ad agire sempre secondo la nostra coscienza.
Per Cristo, nostro Signore.
Amen

5° stazione: Croce giubilare

Il crocefisso gotico risale alla fine del XIV secolo.

Preghiera

Braccia aperte,
per abbracciare il mondo con amore,
per trasformare la disperazione in speranza,
per superare ogni sofferenza.

Segni di salvezza.
Segni di vittoria.
Albero della morte,
che diventa un albero di vita in fiore.

(Gisela Balte)

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