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Nelle tenebre del Sabato santo irromperanno la gioia e la luce con i riti della Veglia pasquale e, in tarda serata, il canto festoso dell’Alleluia. Sarà l’incontro nella fede con Cristo risorto e la gioia pasquale si prolungherà per tutti i cinquanta giorni che seguiranno, fino alla venuta dello Spirito Santo. Colui che era stato crocifisso è risorto! Tutte le domande e le incertezze, le esitazioni e le paure sono fugate da questa rivelazione. Il Risorto ci dà la certezza che il bene trionfa sempre sul male, che la vita vince sempre la morte e la nostra fine non è scendere sempre più in basso, di tristezza in tristezza, ma salire in alto. Il Risorto è la conferma che Gesù ha ragione in tutto: nel prometterci la vita oltre la morte e il perdono oltre i peccati. I discepoli dubitavano, non credevano. La prima a credere e a vedere è stata Maria Maddalena, è stata l’apostola della resurrezione che è andata a raccontare che aveva visto Gesù, il quale l’aveva chiamata per nome. E poi, tutti i discepoli l’hanno visto. Ma, io vorrei soffermarmi su questo: le guardie, i soldati, che erano nel sepolcro per non lasciare che venissero i discepoli e prendessero il corpo, lo hanno visto: lo hanno visto vivo e risorto. I nemici lo hanno visto, e poi hanno fatto finta di non averlo visto. Perché? Perché sono stati pagati. Qui è il vero mistero di quello che Gesù disse una volta: “Ci sono due signori nel mondo, due, non di più: due. Dio e il denaro. Chi serve il denaro è contro Dio”. E qui è il denaro che ha fatto cambiare la realtà. Avevano visto la meraviglia della resurrezione, ma sono stati pagati per tacere. Pensiamo alle tante volte che uomini e donne cristiani sono stati pagati per non riconoscere nella pratica la resurrezione id Cristo, e non hanno fatto quello che il Cristo ci ha chiesto di fare, come cristiani.
PAPA FRANCESCO | Udienza generale di mercoledì, 31 marzo 2021
Sabato Santo | 20.00 Veglia Pasquale SD 20.15 Veglia Pasquale Piani | |
Domenica di Resurrezione | 8.30 San Domenico 10.00 Con il Vescovo Ivo Duomo 10.30 San Domenico 11.15 S. Francesco 11:30 Piani 19.00 Duomo | RAI AA 103 |
Lunedì dell’Angelo | 8.30 San Domenico 8.45 Piani 10.30 San Domenico NO MESSA SERALE |
Augurio di Pasqua del Vescovo Ivo
L’anno scorso, nel bel mezzo di un rigoroso lockdown, a Papa Francesco è stata rivolta la proposta di posticipare la celebrazione della Settimana Santa e della Pasqua a dopo il coronavirus, così che sarebbe riuscito più facile festeggiare la principale solennità cristiana. La risposta del Papa è stata chiara – e del resto non mi aspettavo altro: “La Pasqua è il culmine dell’anno liturgico e non può essere rimandata.“
No, la Pasqua non deve mai venire a mancare! Neanche il Covid ha questo potere. Proprio una tale sfida a livello globale può rendere chiaro il significato della fede pasquale. Questa fede non distoglie l’attenzione dalla durezza della vita, dal dolore della sofferenza e della morte, dalle crudeltà di cui le persone sono capaci. Né questa fede minimizza le numerose conseguenze della pandemia sul piano umano, sociale ed economico. Nulla viene banalizzato: perché colui che vive è il Crocifisso! La risurrezione e la croce, la croce e la risurrezione sono l’unico grande mistero della nostra fede. L’uno non esiste senza l’altro.
La speranza: questa è la prospettiva della Pasqua. Sperare significa oltrepassare limiti, non essere assorbiti nel qui e ora, non restare fermi semplicemente a una prospettiva solo umana, intramondana. La speranza mantiene l’orizzonte aperto al futuro. La ragione della speranza cristiana è Gesù, il risorto! La sua storia in questo mondo non è semplicemente finita bene. La sua vita in questo mondo non ha un lieto fine. Al contrario: agli occhi di questo mondo egli ha fallito. A guardarlo soltanto sul piano umano, non dà speranza. Sulla sua vita non può campeggiare lo slogan “Tutto andrà bene”. Sulla sua vita e la sua morte deve essere scritto: Dio ha agito su di lui! Dio ha mostrato in lui che la vita non finisce nella tomba.
Abbiamo bisogno di questa speranza, anche per superare la crisi da Covid e le sue conseguenze, che ci accompagneranno ancora per molto tempo. Abbiamo bisogno di molto più del superficiale, dell’utile, del funzionale, del materiale. Abbiamo bisogno di speranza. Abbiamo bisogno di un respiro lungo. Abbiamo bisogno di Dio e della sua prospettiva!
Auguro a tutti noi una Pasqua piena di coraggio e di gioia di vivere: non per vedere tutto rosa, ma per guardare con gli occhi della speranza.
Anche questa Pasqua sarà diversa: siamo chiamati a celebrarla nel rispetto e nella gratitudine verso chi, da oltre un anno, dedica ogni giorno alla salute dei malati. Facciamo vedere che l’esperienza di questo virus ci ha cambiato, ci ha reso ancora più vicini alle persone in difficoltà. Buona Pasqua vuol dire: fidiamoci di Dio che ha vinto la morte. Questo messaggio ci aiuta a vincere anche l’indifferenza, l’intolleranza, l’egoismo, il pensare a sé stessi.
La mia benedizione di cuore nella più antica, importante e grande festa della nostra fede.
+ Ivo Muser, vescovo
Auguri di padre Stefano dal Centrafrica
Carissimi sorelle e fratelli della parrocchia del Duomo a Bolzano,
in questa sera del venerdì santo, preso dal sentimento del così grande amore Gesù per noi, vi ricordo tutti con grande affetto. La mattinata oggi è trascorsa veloce: accompagnato dal fedele catechista Martin, e dal chierichetto Arthur, ho percorso a piedi diversi quartieri di Baoro per confessare, portare la comunione e il conforto ad alle persone anziane, malate o immobilizzate. A mezzogiorno, con molti cristiani presenti, ho proiettato ‘La passione di Cristo’ di Mel Gibson. Alle tre la via crucis nei quartieri e infine la celebrazione della passione in parrocchia. Non ho mai visto tanta gente partecipare come oggi. Forse perché domenica (erano numerosissimi!) avevo detto loro che, come allora a Gerusalemme, il venerdì della passione, molti avrebbero lasciato Gesù solo.
Siete tutti nella mia preghiera, soprattutto Fernanda, che so malata grave. Tra pochi mesi ci rivedremo, a Dio piacendo.
Intanto carissimi auguri di una santa Pasqua, che porti a tutti voi conforto e serenità.
Vostro Padre Stefano