Cassiano morì da martire come maestro cristiano a Imola intorno all’anno 304. La sua venerazione si affermò nella nostra terra sul sacro monte del Tirolo, Sabiona, dove una chiesa in suo onore è attestata con certezza intorno all’anno 850. Nel 993, le reliquie di San Cassiano venerate a Sabiona furono trasferite nella cattedrale di Bressanone, appena costruita.
Vigilio, romano di origine, fu il terzo vescovo di Trento, nella seconda metà del IV secolo. È certo che la sua predicazione missionaria lo portò nelle zone della Bassa atesina, di Oltradige e nei dintorni di Bolzano. Dal 1964, anno di istituzione dell’attuale diocesi di Bolzano – Bressanone, è il nostro patrono diocesano insieme a San Cassiano.
Come 103° vescovo della nostra diocesi, associo questa festa a una speranza: che la fede cristiana, che ha plasmato in modo decisivo il nostro Paese, non sia archiviata come qualcosa di antiquato. Che le persone conoscano la fede, ne parlino, si impegnino, raccontino le loro esperienze di cristiani. Mi auguro che la gente riscopra la bellezza e la forza della fede e che in questo modo la nostra vita e la nostra società, soprattutto i nostri bambini e i nostri giovani, vengano a contatto con la persona e il messaggio di Gesù Cristo.
Cassiano e Vigilio, che rappresentano gli albori della fede nella nostra diocesi, ci dicono: oggi tocca a noi! Siamo sulle spalle degli apostoli, dei martiri, dei santi, dei vescovi, dei sacerdoti e dei religiosi, di tante madri e padri, di tante donne e uomini che hanno creduto prima di noi. Oggi la trasmissione della fede spetta a noi. Sta anche a noi decidere se la fede cristiana sarà preservata per le generazioni future.
Serve il contributo di tanti – non solo degli altri, ma anche il nostro, c’è bisogno di me!
Nella solennità dei nostri Patroni diocesani, ringrazio tutti coloro che vivono la loro fede con gioia e speranza e che forniscono il loro contributo affinché questa fede possa continuare anche oggi ad irradiarsi tra le persone.